I Rasman sono una famiglia di esuli istriani trapiantati a Trieste, la cui vita viene sconvolta dall'omicidio assurdo di Riccardo. Il ragazzo, infatti, è stato fermato dalla polizia e, pur avendo chiaramente delle disabilità mentali, è stato bloccato violentemente fino a che la compressione del torace lo ha ucciso per asfissia. I poliziotti responsabili di tale crimine hanno ricevuto una condanna lieve e insufficiente, secondo i genitori ormai novantenni e la sorella Giuliana, che non si spiegano come sia stato possibile ottenere un verdetto di questo tipo per un omicidio, se non immaginando qualche complotto o interesse sotterraneo che lega tutti i fili della vicenda. Tra i loro dubbi vi è anche per esempio il pensiero che dietro l'accaduto potrebbe esserci stato il desiderio di qualcuno di impossessarsi del terreno su cui vivono.