Senza alcuna attinenza di rilievo con la vicenda della Gertrude di manzoniana eco, come il titolo potrebbe a torto far supporre, (a eccezione della cornice seicentesca in cui il film si ambienta), Il monaco di Monza racconta la storia di un ciabattino alle prese con la miseria e la fame, tanto falso frate quanto autentico padre di famiglia con dodici bambini a carico. Rimasto vedovo dopo la morte della moglie Provvidenza, Pasquale (Totò) versa infatti in condizioni d'estrema povertà. Bandito da Monza per volontà di un signorotto locale, indossa per finta l'abito monacale adottando il nome di fra Pasquale da Casoria e va in cerca di fortuna con il seguito dei figlioli da lui ribattezzati (di nome e di fatto) "i figli della Provvidenza".